mercoledì 27 marzo 2024

Vacca e Jamil di nuovo insieme (e sembra che il tempo si sia fermato al 2019).

Quando Jamil a inizio 2024 aveva pubblicato De puta madre, oltre ai dissing e alle citazioni ai colleghi come Marra, Luchè, Noyz e Salmo, avevano fatto discutere anche le seguenti parole: “prega che non faccia pace con Vacca”.
Un passaggio risultato da subito piuttosto enigmatico, in quanto era ben risaputo che Jamil e Vacca, uniti da un forte legame dai primi anni ’10 (insieme han sostenuto tante battaglie verso un certo tipo di mafietta nell’ambiente musicale italiano), nel 2020 interrompono i rapporti senza dare parecchie spiegazioni.
Del padre del figlio era il titolo del loro disco di coppia uscito nel 2015, per sottolineare quanto i due fossero legati: Jamil ha sempre visto in Vacca il suo padrino, e Vacca, viceversa, ha sempre riconosciuto in Jamil il figlioccio artistico, anche per via dell’attitudine che li univa.
Quando nel 2020 ciascuno dei due prese la propria strada, in tanti hanno iniziato a individuare dissing, frecciatine o presunti tali sia da parte di Vacca che da parte di Jamil nei confronti dell’altro, tuttavia senza mai sbilanciarsi o esprimersi in maniera dura.
Forse, il fatto che nessuno dei due si sia sbilanciato come han fatto in passato entrambi i diretti interessati con altri nomi più o meno grossi è proprio sintomo del fatto che si tratta comunque, nonostante la separazione durata quattro anni, di un rapporto molto importante, solido anche nella distanza.
E infatti, anche Jamil, quando ha annunciato la pubblicazione di Una vita sola, il loro singolo di riappacificazione, ci ha tenuto a precisarlo: “certi legami restano indissolubili, e Vacca è sempre mio padre”. Un legame talmente solido che si riflette anche nel risultato finale del brano, in cui Vacca e Jamil risultano effettivamente ancora sulla stessa lunghezza d’onda, sia nell’attitudine che nella sinergia nella realizzazione di questo pezzo. Come se non fosse passato neanche un anno dalla loro ultima collaborazione contenuta in Don Vacca Corleone di Vacca (2019).
Una vita sola è decisamente un bel pezzo, in pieno stile hip-hop: seppellire l’ascia di guerra realizzando un pezzo insieme, non tanto per convenienza, quanto più per il gusto di farlo, come successo anche a tanti altri nomi. Si pensi, per esempio, a Fibra e Grido nel 2022 con Sfiga, o allo stesso Vacca nel 2018 in Blood a blood in featuring con Inoki.
Degne di nota, in questo pezzo, sono anche le citazioni che Vacca ha fatto nella sua strofa a numerosi pezzi, artisti e avvenimenti come solo Vacca sa fare, in particolare, mettendole nella stessa barra, sia Ragazzi fuori dei Club Dogo feat. Karkadan, sia Il bene nel male di Madame.
Ad maiora, Vacca e Jamil!

mercoledì 20 marzo 2024

Gita a Calcata vecchia.

31 Marzo 2024, Amedeus experience 😎🔥meta: Calcata vecchia, uno dei borghi più suggestivi del centro Italia, non puoi mancare!
Disegno: Carmen Landi.

martedì 12 marzo 2024

La prima stampa di “Il ragazzo d’oro”.

Il ragazzo d’oro è un disco iconico per la carriera di Guè Pequeno e per il rap italiano in generale: primo disco da solista in major e che è stato in grado di anticipare di parecchi anni la tendenza musicale italiana dal 2015/2016 in avanti grazie soprattutto all’omonima titletrack del disco, Il ragazzo d’oro, in featuring con Caneda.
Il disco si è affermato via via negli anni sempre di più, fino ad arrivare ad avere una versione “10 anno” nel 2021, con una ristampa degna di tutto rispetto, con i brani rimasterizzati e remix realizzati da produttori vecchi e nuovi, dagli storici Don Joe e 2nd Roof, ai più giovani Lazza, Gemitaiz, Charlie Charles e Drillionaire.
Probabilmente non tutti sanno che il disco, già quando uscì, godette di un buon successo in termini di vendite, se si considera il periodo discografico completamente diverso da quelli odierni, in cui regna lo streaming rispetto alle copie fisiche dei dischi. Tanto il successo che il disco venne anche ristampato: probabilmente però non tutti sanno che tra la “prima stampa” e quelle successive. Se si fa attentamente caso, infatti, ci sono alcune sottili differenze tra le due versioni dello stesso disco.
Quali? Innanzitutto lo si può constatare a partire dalla cover del disco: se nella prima stampa presenta il titolo scritto a caratteri piccolini in basso, e il logo di Guè Pequeno centrale in alto, nella seconda stampa è possibile un titolo visibilmente più grande, similmente al logo, quest’ultimo non più centrale, ma spostato sul lato destro della copertina.
Ma non è tutto. Inizialmente infatti la tracklist presentava un’altra piccola differenza, ovvero quella del titolo Da grande, traccia conclusiva del progetto, che altri non è che il brano Diventare grande, con cui è stata poi ribattezzata a partire dalla seconda stampa in poi.
Su Spotify è possibile vedere come siano presenti caratteristiche sia della prima che della seconda stampa: se la copertina impiegata per lo streaming è quella della prima stampa, non si può dire lo stesso del titolo impiegato per l’ultima traccia, intitolata definitivamente Diventere grande.
Spesso capitano cose simili nella realizzazione dei dischi, talvolta per correggere errori di stampa, altre volte per una semplice revisione del progetto, che viene portato ad un perfezionamento, a volte voluto dall’artista, altre voluto dalle etichette discografiche.
Voi conoscevate questa curiosità?