Ci sono brani che, per quanto
banali, frivoli, spensierati, necessitano comunque di una certa comprensione,
in quanto nel loro essere sempliciotte, contengono più chiavi di lettura e più
livelli interpretativi.
Uno di questi può essere P.E.S. Dei Club Dogo, la loro hit del
2012, divenuta una canzone destinata a “mainstreamizzare” il trio milanese, e
che al contempo ha attirato a sé parecchio hating per le sonorità decisamente
più catchy e che strizzano parecchio l’occhio ai suoni nazionalpopolari.
Eppure, se ci si sofferma a leggere bene il testo, gli argomenti erano, per la
discografia dell’epoca, tutt’altro che “puliti” e “nazionalpopolari”.
Alcuni
passaggi del testo.
Per poter spiegare il perché
delle righe precedenti, bisogna partire proprio dal testo, fortemente criticato
per la sua vuotezza.
Già il ritornello potrebbe
parlare da solo: “sto lontano dallo stress / fumo un po’ e dopo gioco a P.E.S. / pato, mexes, Messi, valdez /
fumo un po’ e dopo gioco a P.E.S. /
accendo e dico oh yes / fumo un po’ e dopo gioco a P.E.S. / se mi riprendo oh-oh-oh yes / fumo un po’ e dopo gioco a P.E.S.”. Qui potrebbe iniziare e finire
tutto: un momento di chilling e di relax passato a giocare a P.E.S. E a fumare. Sì, ma a fumare cosa?
A togliere ogni dubbio (ma solo a
chi sa leggere tra le righe) ci pensano Jake e Gué nelle loro strofe, i quali,
oltre a citare calciatori noti, quali Neymar, e console e videogiochi
calcistici, quali PlayStation e X-Box, compiono giochi di parole e riferimenti
camuffati al mondo delle droghe.
“Oggi voglio stare sul divano
collassato” è l’incipit della strofa di Jake, che prosegue con “crossami la
palla che rovescio”, facendo un parallelismo tra il pallone da calcio e la
pallina di hashish. Anche la rovesciata prosegue con questo double entendre: se
da un lato la rovesciata indica la famosa skill calcistica, dall’altro la
rovesciata potrebbe: 1. Essere un modo per dire di essersi stonato dopo aver
fumato troppo; 2. Essere un riferimento all’atto di rollare e chiudere uno
spinello.
La menzione più diretta alla
marijuana arriva alla metà della prima strofa, quando Jake rappa “tanto qui c’è
birra e weeda, l’antidolorifico per la / partita”. Questa correlazione tra
droghe e partite di calcio fu Jake stesso ad averla già fatta in Ragazzi fuori: “tutti come calciatori
infortunati / escono in barella, tutti anestetizzati”, contenente il
riferimento al fatto che alcune sostanze stupefacenti (si veda la cocaina)
siano in grado di annullare la sensibilità fisica delle parti del corpo. Nel
caso specifico della cocaina, ad esempio, chi la assume sniffandola perde la
sensibilità della faccia.
Anche nella strofa di Gué son
presenti riferimenti al mondo “4:20”: “slego il polso, occhio rosso, passo”, in
cui ancora una volta il passaggio non è il passaggio della palla sul campo da
calcio, ma anche quello di uno spinello da una persona ad un’altra.
Club
Dogo: dalla gente per la gente.
In tanti furono ad accusare i
Dogo di essersi venduti ed imborghesiti proprio dopo il successo del 2012 di P.E.S.. Eppure, P.E.S. Stessa, per quanto hit radiofonica e nazionalpopolare, aveva
al centro un tema che riguardasse la gente comune: il chilling davanti alla
PlayStation (o, come visto in queste righe, un momento in cui ci si rilassa
consumando erba).
Anche durante il periodo
promozionale di Noi siamo il Club, il
trio, parlando del loro singolo di punta, commentava dicendo: “si tratta di una
cosa che fanno molti ragazzi, e talvolta anche ragazze”, senza mai fare
specifica e diretta allusione ad alcunché, quasi a voler celare il
(praticamente palese) doppio senso del brano, al di là del videogioco riportato
anche nel titolo.
Nella prima metà della strofa di
Gué, a proposito di gente comune, è proprio a questi ultimi che rivolge un
pensiero: “la g, la u, la è nel posto, senti come suona / dedicato a chi ha il
diploma eppure non lavora / dedicato ai miei fratelli coi lavori strani / tipo
che iniziano la sera fino all’indomani / per comprare nuove Nike e giochi della
play”. “Dalla gente per la gente”, rappavano nel 2010, e nel 2012 le cose non
potevano certo essere diverse. Ed è forse per questo che la riuscita di P.E.S. È stata così dirompente, in
quanto semplice per il grande pubblico e senza particolari sovrastrutture,
unite naturalmente ad un ritornello ed una melodia entrambe catchy.
Maria
Giovanna.
Come già detto a inizio articolo,
P.E.S. Nasconde nel suo sottotesto un
continuo riferimento all’arcinota “Maria Giovanna” a cui in tanti e in tante
epoche han dedicato canzoni, spesso camuffandone il nome.
Dalla Maria degli Articolo 31
fino alla Maria Salvador di J-Ax, citando ancora La mia signorina di Neffa, per arrivare fino alla più recente Bruno di Quentin40, in cui a essere il
protagonista è il fumo, ovvero la controparte maschile, ma ben mascherato
comunque dietro falso nome (o dietro nome gergale). Tra tutte, forse P.E.S. È quella meno esplicita, sebbene
di riferimenti alla marijuana ce ne siano tante, come si è visto.
Voi ve ne eravate accorti di tutti questi riferimenti?