giovedì 19 settembre 2024

“Il pensiero di Von Bibra sulle droghe” + “1” + “2” + “3” + “4” + “5” + “6” + “7” + “8” + “9” + “10” + “11” + “12” + “13” + “14”.

Le droghe. Da sempre sono un argomento molto spinoso e dibattuto, e nel dibattito contemporaneo ci si divide costantemente tra droghe legali e droghe illegali, tra quelle che lo sono, quelle che non lo sono, quelle che dovrebbero o non dovrebbero esserle.

Da che mondo è mondo, le droghe e le sostanze stupefacenti sono sempre esistite, e si sono sempre consumate, a volte anche ignaramente: la caffeina, ad esempio, è a tutti gli effetti una droga, anche se in molti lo ignorano e non conoscono gli effetti del suo abuso.

Nel corso degli anni e dei secoli si sono sprecate le considerazioni e le opinioni relative alle droghe, qualunque esse siano, che siano droghe naturali o sintetiche, che sia la marijuana, l’lsd, la cocaina o altro tipo di droga.

A tal proposito viene qui citata una considerazione piuttosto interessante di Ernst Von Bibra, naturalista e scrittore tedesco dell’’800, autore anche di un’opera intitolata Die narkotischen genussmittel und der mensch (trad.: “l’uso ricreativo di narcotici e gli uomini”). Von Bibra, infatti, scrisse: “l’individuo che fumando troppo hashish si precipita furiosamente per le strade e aggredisce chiunque incontri, cade nell’oblio rispetto al numero di coloro che dopo il pranzo trascorrono ore tranquille e serene, fumandone una dose moderata; e il numero di coloro che riescono a sopportare le più dure fatiche grazie alla coca, e che magari sono stati salvati dalla morte per fame sempre in virtù della coca, di gran lunga supera i pochi ‘coqueros’ che hanno compromesso la loro salute per un uso immoderato. Allo stesso modo, solo un’ipocrisia mal riposta può condannare il calice di conforto del vecchio padre Noè, per via di pochi ubriaconi che non conoscono i limiti e la moderazione”.

Ineccepibile: poche parole che arrivano dritte al punto senza bisogno di spiegazioni. Ciò che manca oggi è solo un dibattito serio riguardo all’uso e il consumo delle sostanze stupefacenti che, come qualsiasi dono che ci offre la Terra, può avere risvolti “positivi” se le si consuma con testa, e risvolti “negativi” se si inizia ad abusarne e a non controllarne l’uso il consumo. Del resto, in fin dei conti, un po’ qualsiasi sostanza può trasformarsi in una droga quando non se ne riesce a fare a meno: la differenza risiede proprio nel fatto che, a causa dell’ipocrisia, si continuano a ritenere socialmente accettate alcune sostanze stupefacenti, e immorali oltre che illegali tante, tantissime altre.

Ma verrebbe da ricordare che, legali o illegali, le sostanze possono essere ugualmente reperibili per chi avverte la necessità di farne uso: cambiano solamente i canali e i metodi di reperimento, con tutti i rischi del caso che si vanno ad aggiungere nel caso in cui si ricerchino droghe vendute per mano di mafie e spacciatori. Non è un mistero che da quando esiste il proibizionismo, esiste il mercato nero che ingrassa e guadagna milioni e milioni vendendo merce di bassa, bassissima qualità, tagliando le sostanze stupefacenti con prodotti (quelli sì) che possono realmente fare male, tra cui chimiche che han poco a che vedere con le droghe vere e proprie.

E allora verrebbe da chiedersi: vogliamo veramente continuare a nasconderci dietro l’ipocrisia o vogliamo, una volta e per tutte guardare in faccia la realtà? Magari partendo proprio da quelle parole così illuminanti di Ernst Von Bibra, per fare sì che si possa dare forma ad una società più adulta, più consapevole sui rischi e, al contempo, sui vantaggi che si possono incontrare rispettivamente nell’abuso e nel consumo delle sostanze stupefacenti, anziché continuare a minimizzare l’argomento banalizzandolo brutalmente e infarcirlo di stereotipi e luoghi comuni… Von Bibra la sua parte l’ha fatta. Tocca a questa società moderna fare la sua.