venerdì 7 giugno 2024

Chi vince le elezioni.

 Chi vince le elezioni non ha sempre ragione.

In queste sere Matteo Salvini da Lilli Gruber ne ha combinata un’altra delle sue. Si sa che Salvini, in fondo, parla a disagiati neuronali che non sono in grado di formulare una frase di senso compiuto, neanche a fargli da voce guida da un auricolare. I discorsi del “capitano” sono un fritto misto di odio, populismo e banalità, tanto che quando si è aperta la tematica del “chi governa ha sempre ragione”, certamente non sono stati in silenzio, né Giannini, né la conduttrice di Otto e mezzo. Entrambi, infatti, hanno provato a spiegare che, al più, chi vince le elezioni governa, ma governare non vuol dire necessariamente avere ragione.

Senza vergogna, Salvini ha insistito con un alibi di ferro: “allora cosa si fa? Non si va più a votare? Le elezioni cosa ci sono a fare? Chi governa ha sempre ragione, sì”. Del resto, non ci meravigliamo: un po’ questa è l’arroganza che caratterizza Salvini e tutti i politici di questa destra odierna. “Siamo al potere, abbiamo ragione e le spalle larghe coperte dal popolo che ci ha votati, dunque abbiamo il diritto di fare ciò che vogliamo”. Questo senza considerare che, in realtà, la loro maggioranza non è stata effettivamente votata dalla maggioranza del popolo, ma solamente dalla maggioranza degli aventi diritto al voto, e questo dettaglio non è assolutamente da sottovalutare.

Chi vince le elezioni non ha sempre ragione, ma detto da Salvini, in fondo, è comprensibile. Del resto, il nostro attuale vice-premier, una volta appresa la vittoria di Putin alle elezioni in Russia, ha dichiarato la stessa medesima cosa, questo in barba agli abusi subiti dagli elettori russi in cabina elettorale, costretti a votare sotto tiro, sotto gli occhi vigili dei militari. Ma se Salvini guarda alla Russia come modello esemplare di democrazia, beh, allora siamo belli che fritti. E se in Italia ancora c’è chi dà credito ad uno come Salvini, la cosa è ancora più preoccupante. Perché o sono in malafede, o, peggio ancora, non hanno mai aperto un libro in vita loro, fatta eccezione solo per il libro del generale Vannacci. E questo spiegherebbe molte cose.