Quella dose di dolore che lo ha pervaso in seguito alla rottura di una storia d’amore tossica ha deciso di spremerlo per inserirlo in un disco che è diventato in pochissimo tempo un masterpiece per la sua carriera ed una pietra miliare per il genere rap in Italia, da cui in tanti son ripartiti, tentando di emularne i testi profondi, introspettivi, senza riuscire ad uguagliare quelli di Persona neanche in minima parte.
Io, come i miei amici, eravamo parecchio in hype per l’uscita del disco, tant’è che iniziammo a consumarcelo e a pomparcelo fin dalla notte in cui uscì, non a caso ad Halloween. In Valentino Marra rappava: “metti i pezzi del mio disco assieme e prende vita come Frankenstein”. Già più di un anno prima dell’uscita dell’album ci aveva dato un indizio su come fosse composto l’album: un genio.
Marra lo ha definito “il disco della quarantena” e non ha torto: il disco lo ha partorito durante il suo periodo di quarantena umana e personale, ma ha anche segnato il periodo della quarantena scattata a causa del covid-19 nel 2020: ha saputo raccontare le fragilità di molti in un periodo in cui tutti avevamo bisogno, in qualche modo, di tirarle fuori e sentirci più leggeri. La musica è stata terapeutica tanto per Marra che l’ha realizzata, quanto per chi quella musica l’ha ascoltata e interiorizzata.
Il 9 aprile 2020 Marra avrebbe dovuto esibirsi a Napoli al Palapartenope, e ricordo come fosse ieri l’incredibile sbattimento che facemmo io e i miei amici per procurarci i biglietti. Manco a dirlo, quel concerto verrà rimandato per ben quattro o cinque volte, arrivando alla data definitiva del 4 ottobre 2022, due anni e mezzo dopo. Un’eternità che ha visto le vite di ciascuno di noi stravolte in toto, come ha anche detto Marra dal palco: vite che vengono, vite che vanno, progetti che nascono ed altri che muoiono.
L’unica certezza però è stato proprio Persona che tutt’oggi viene acclamato ed ascoltato, ed in un’epoca in cui regnano sovrani i numeri degli streaming, lascia ben intendere quanto effettivamente sia importante quel disco per gli ascoltatori e per il panorama rap italiano.
Marra aveva dimostrato di essere un grande liricista e un grande rapper, espressivo e comunicativo, pur distaccandosi dai canonici cliché del rap italiano, o forse era proprio questo che gli avrebbe fatto guadagnare ulteriore credibilità rendendolo ancora più unico all’interno di una scena oggigiorno più che mai piatta e stantia.
Che gran bel disco che continua ad essere Persona…