martedì 24 dicembre 2024

Fuel (instrumental).

Problemi di grasso, problemi con l’alcol

gestisci anche male ‘sti raptus di rabbia

se ti guardo in faccia sei brutto e sformato

e se sei tra la gente sembri handicappato;

la droga ha fatto il suo corso

cadevi anche in preda alle allucinazioni

ripeti le cose che sei un disco rotto

senza distinguere luci e contorni;

mi insulti in dm su WhatsApp, ma spengo il telefono e non ci sei più

ricordi? Prendevi per il culo Arturo, dicendo “molesto” come Daddy Puff;

mi dai del fallito, ma senza l’autista non ne esci fuori da quel buco di culo

ricordo i tuoi pianti in crisi depressiva quando ad ascoltarti non c’era nessuno

tua mamma pregava “mio figlio qui si sente solo

venite a trovarlo, supplico e imploro”

facevi lo spartano, quello sregolato

adesso fai il grosso perché c’hai un lavoro

ma un anno e finisci; dici sono un peso

ma cento chili è la tua bilancia

la tua bocca sopra la mia guancia

mi ricorda Giuda che bacia;

sai non mi stupisce che dalle tue parti non abbia un amico, perché sei un viscido

hai la consistenza di uno Skifidol, e lo spessor morale di una Vigorsol;

posti alla cazzo di cane quello che non vedono manco tre gatti

alle tue feste son tutti distratti, chiedon di suonare ma per percularti

e sai che risate quando a Natale sembra Carnevale?

Chiamami, invitami, loro portan le pernacchie, ed io uova marce

talento sprecato, ogni tuo post è un flop assicurato

quindi non chiamarlo flop, chiamalo successo

così a senso inverso

sei meno sfigato

è il tuo compleanno e ti faccio un regalo

sai quanti soldi, fra’, che ho sperperato

ho comprato la droga, tabacco e cartine

bottiglie di bire, sputato la bile

ma quello di cui più mi pento è di averti cagato.

 

(Audio).

 

Odio cieco, sì, come la furia

rabbia assunta cento-cento pura

hai accusato di stalking i miei

zimbello di tutti, chi ti si incula?

Passati una mano sopra la coscienza

ammesso e concesso che tu ne abbia una

tu fai il gradasso, ma la vedo dura

finto grosso, non mi fai paura;

ventisei anni e mi chiami tuo padre?

Forse hai paura di prender mazzate?

Dai dei “mafiosi” alle guardie

dopo silenzio e coda tra le gambe

ma in fondo sai bene di cosa parli

pagano gli altri se commetti sbagli

mi sa sei depresso, posso consigliarti?

Vai in cerca di aiuto, prima che ti tagli;

alza la voce, ma non sei Guerrero

sei Dottor Bavaro e in mano un Ferrero

prima di sbracci, poi ti agiti e scalpiti

e becchi lo stronzo che ti fotte sul serio;

pensi sia finita, ma è appena iniziata

ti ho dato una chance e tu l’hai sprecata

suonavi in silenzio, nel buio in cantina

Singin’ In Toyota, occasione sfruttata;

ancora che spero nel prossimo, ho un brutto vizio

più del tabacco o del gioco d’azzardo

mi hai sempre invidiato, è scritto nel tuo sguardo

ma manco a incazzarmi ché non c’è sfizio;

‘ste rime ti tagliano in pancia

e se guardi il video è ancora peggio

quando sembravi cadere strafatto

di droghe e di alcol lì nel parcheggio;

chiudi la bocca, bugiardo cronico

qui ci rimetti, puzzi di vomito

vediamo un po’ chi è che è il fallito

mettiti scuorno e dopo dammi il gomito;

pensavi di averla vinta, dopo questa corri un tribunale

salvo non ti butti di sotto, almeno smetti un poco di frignare,

sei un accattone, alla prima occasione

hai preso tutto e ti sei voltato

sei un accattone e lo sei sempre stato

brutto ritardato, ciccione, ubriaco;

sapessi le volte che la gente ha detto “quello ha problemi

lo vedo dai video, è evidente, è palese, e sono anche seri”

io rispondevo, ma a denti stretti

impugnavo la spada, pronto a difenderti

e invece ora guarda, accuse infamanti

cose già fatte in passato con altri:

chissà Mouldi cosa ha pensato

gli davi del depravato

sei sempre stato dal lato sbagliato della staccionata

e mo guarda cos’hai combinato;

ti senti forte coi tuoi compari

perché in branco stanno solamente i cani

“e se fa schifo Pietro” sopra la treccani

sta sotto la voce proverbi italiani;

chissà Chiara come ti alzava, stomaco forte

più pancia imbarazzata che sulle giostre

spogliarti per lei era un’impresa ardua

ci credo a una certa poi ha detto “basta”;

e lo so che ‘sta roba non te la aspettavi, e adesso se c’hai le palle metti l’elmetto e scendi in guerra; adíos Pietro… Salut’m a sor’t.