giovedì 2 maggio 2024

“Fame di fama” + “Rap freestyle beat rap instrumental (modo bestial)”.

I tuoi messaggi colmi d’odio io manco li leggo

rido in silenzio e penso che stai perdendo del tempo

qui la tua faccia si fa blu come ‘sta 20 euro

scoppi di rabbia, io lo so, non riesci a farne a meno

questo asfalto è il tuo red carpet, senza gente muori

fuori da ‘sti riflettori non fai più rumore

qui tutto scoppia in un istante, bolla di sapone

e tu, ingenua, ti credi eterna, non sei una religione

ti accendi la tua Rothmans con sguardo di ghiaccio

alla fermata del tram dallo sguardo distratto

appena avverti qualcosa, tu ti giri di scatto

e pensi: “adesso si va in scena, il mondo è un grande palco”

okay, sei pronta al grande salto, il popolo ti acclama

senti gli applausi e vedi fiori, la tele ti inquadra

la gente a casa si chiede: “sì, ma chi sta in quella bara?”

Sente gli applausi e vede i fiori, la tele li inquadra

non preoccuparti, te lo spiego, questa è fama, baby

e campa bene soltanto chi casca sempre in piedi

solidità e stabilità, ovvero buone radici

buone basi, buone piante, i nostri stessi eredi;

quello che posti lo so già che è una grande stronzata,

lo guardo solo per farmi una bella risata

da queste parti non importa un fico di chi sei

di cosa fai, da dove vieni, oh, ma chi ti credi;

il mondo è pieno di Sophia Loren dei poveri,

di finti Mastroianni in abiti fake Coveri

che chiudono gli occhi e sognano i soldi di Montgomery

e poi bruciano d’invidia e distruggon tutto là fuori:

mezze seghe, rimarrete sempre scarsi

che per brillare alla luce la spegnete sempre agli altri,

poi fuggite dal guaio con la coda, codardi

e tu puoi fuggire dal guaio, tanto tornerà a trovarti,

prima – o poi qualcuno se ne accorge

di quanto siete falsi quando vi trovate moglie

prima il sesso, dopo un figlio, tutto in ordine

e se le cose non vanno, dopo è delitto di Cogne;

c’è l’occasione di arricchirsi, e ciascuno la coglie

perché la crisi morde e fa male, croco, Lacoste

io già ti vedo vantarti con ‘sta faccia da stronzo

ché hai letto il libro della vita, il mio è rimasto intonso;

com’è che non ti accorgi che tra noi, qua lo schiavo sei tu

lobotomizzato, ormai non sogni più

io sogno un disco e dopo il tour, ma poi sparisce e “puff”

all’alba d’un – dannato Lunedì blu

solution: semi di kush;

ogni giorno io mi sveglio con la faccia del panda dei Bushwaka

e in testa un ritmo che mi canta: “boomboomshakalaka”,

annata magra iniziata, io proseguo sulla mia strada

e se va male, prepara la bara;

para - dà faccia bianca: bamba

chi è come me - ricerca un po’ di grazia

come in “para bailar la bamba”

anche se troppa stanca

tra milioni e depressione, kalazh

anche se grana manca e serotonina cala;

se non si è grandi, niente

guai a farsi vedere

mostrarsi forti, invece

mostrando morti in tele

comporre ragnatele

per le vittime illuse

comporre cantilene

quattro stronzate in croce;

io non mi do mai pace perché aspiro sempre al meglio

ma non per spiattellarlo, zio, per vivermelo dentro

gioco solo col mio ego, uno a zero, palla al centro

qui la sfida è ancora aperta e il risultato incerto;

è il moderno mito della caverna

il personaggio avrà la meglio

è la fame di fama che tiene la mente sveglia

la fama a tutti i costi, quella fama che ti disorienta.