Era il 2013, Fibra aveva appena rilasciato
Guerra e pace, uno dei suoi dischi più complessi, criptici ed ermetici della sua carriera, quando dopo un iniziale invito al concertone del 1° maggio venne successivamente estromesso per via di alcune polemiche sollevate dall’associazione Donne In Rete Contro La Violenza. L’accusa: i testi troppo violenti, misogini e carichi di violenza contro le donne. In quell’occasione furono in tanti a schierarsi a favore di Fabri Fibra, denunciando un atto di censura avvenuto nei suoi confronti (tra tutti Andrea Scanzi, Jovanotti ed Elio).
Nel 2014 sul palco salì invece Clementino, all’epoca reduce di un fortunatissimo anno seguito alla pubblicazione dell’album
Mea culpa. Sul palco del concertone, prima di cantare
Chimica brother, singolo tratto da
Non è gratis, disco di coppia di Fibra e Clementino, quest’ultimo estrasse un’iconica felpa con la faccia del rapper di Senigallia, dedicandogli le parole: “questo pezzo è per dimostrare la libertà di espressione che c’è in Italia. Questo è per l’anno scorso. Bella Fibra!”.
Un gesto di profondo rispetto e profonda riconoscenza. Bella cleme!