Due sere fa ho sprecato 45 minuti della mia vita andando a parlare con alcuni signorotti che gestiscono il bowling di Casoria perché solo settimana scorsa mi ero imbattuto in un loro annuncio di lavoro in cui cercano personale.
Partendo dal presupposto che non
ci avrei scommesso neanche un euro che si sarebbe trattato di una paga non dico
dignitosa, ma quantomeno accettabile, vi riassumo un po’ il nostro colloquio.
In basso trovate l’offerta di lavoro che mi ha fatto.
Per prima cosa: ci siamo seduti
ad un tavolo, con poco distante da noi una festa di alcuni bambini in pieno
svolgimento. Il tizio che gestisce la baracca si siede di fronte a me e inizia
a farmi domande sulla mia vita: chi sono, cosa faccio e cosa fanno i miei genitori.
Appena sente “polizia municipale” gli brillano gli occhi e, testuali parole, “anche
io, mio figlio e mio fratello siamo nello stesso campo” (…). Successivamente,
mi chiede cosa voglia fare nella vita. Al che, rispondo come rispondo a
chiunque: “mi piace la musica, vorrei entrare nel mondo della musica”.
Dopo questa mia risposta, inizia
a pararsi il culo, dicendomi: “noi però vogliamo delle persone che vogliano
rimanere con noi, non delle persone che poi ci abbandonano per inseguire i loro
sogni”. Ingrossamento e cedimento di testicoli istantaneo, ma il colloquio va
avanti. Prima viene distratto da alcuni clienti in un continuo viavai del
Venerdì sera, poi torna nuovamente a sedersi al tavolo.
Se prima la scusa era “non
vogliamo persone che ci lasciano per inseguire i loro sogni”, il discorso si è
tramutato in: “hai esperienze nel campo? No? Allora non ti spaventare: la paga
è 900 euro al mese”. Quali condizioni? “Sei giorni a settimana su sette di
lavoro, di cui due giornate cosiddette ‘lunghe’ dalle 11:30 fino alle 2 di
notte, e le altre dalle 17 fino a orario di chiusura” (non prima di
mezzanotte). Un totale di circa 264 ore mensili.
Paga oraria? 3,40 euro all’ora.